PERCHÈ MOLTE BICI RUBATE NON VENGONO PIÙ RITROVATE?

Dopo circa 8 anni di studi e test, il Registro Italiano Bici ha trovato la soluzione al dilemma (31/01/2019)

Sommario (Abstract)

L'articolo analizza e illustra gli sforzi compiuti dal Registro Italiano Bici per giungere ad un sistema di marchiatura attivo.
Un sistema di marchiatura della bici si definisce attivo quando consente di rilevare la scheda bici ed il suo stato di proprietà in tempo reale e in modo completamente automatico.
Si tratta di rilevazioni tipiche delle tecnologie RFID (radio Frequency IDentification), già ampiamente usate dal Registro Italiano Bici nei numerosi progetti di Bicinstazione®, che però non si prestano all'utilizzo sulla bici in modo massivo.
Dopo aver escluso già nel 2011 l'uso del QR-code per i noti problemi della sua deformazione e conseguente illeggibilità  in presenza di curvatura, il Registro Italiano Bici é finalmente giunto alla soluzione, denominata C-Code®.
Si tratta di un brevetto di codice bidimensionale ad auto-correzione in presenza di curvatura, tipica dei tubi della bicicletta, di cui il Registro Italiano Bici ha ottenuto l'esclusiva per l'Europa.
Il kit di marchiatura, basato su questa nuovo tecnologia, che permette di verificare tutti i dati della bici e del suo proprietario con un semplice scatto fotografico effettuato con qualsiasi smartphone, si chiama BiciSicura C-Code.
Tale nuovo sistema, destinato a divenire una pietra migliare del settore, unito al servizio di BikeWatching, migliorerà ulteriormente gli indici di performance del Registro Italiano Bici e dei suoi kit di identificazione della bici, finora basati su sistemi di marchiatura passivi.
Buona lettura.
 

Dopo circa 8 anni di ricerche e test, il Registro Italiano Bici è riuscito a progettare un sistema di marchiatura innovativo che aumenta la facilità di controllo della proprietà della bici da parte delle Forze di Polizia e pertanto aumenta significativamente le possibilità di recupero della bici stessa dopo il furto.
Non solo, ma come ulteriore vantaggio indiretto, contribuisce ad aumentare il rischio per il ladro mentre ruba la bici e quindi aumenta la deterrenza al furto.
Come si dice in quest casi: si prendono due piccioni con una fava.

RIDURRE IL RISCHIO DI FURTO

Quando un ladro professionista decide di rubare una bici si concentra principalmente sul rischio di essere beccato in flagrante.
Maggiore è il tempo stimato per liberare la bici e maggiore è il suo rischio. Così come il suo rischio aumenta se non può dimostrare di essere il proprietario (tecnica del doppio antifurto).
Sulla facilità/difficoltà di liberare la bici incidono esclusivamente la qualità dell'antifurto utilizzato e la modalità con cui è utilizzato. Quindi investire in antifurto di buona qualità e stare attenti a come si blocca la bici. Sulla dimostrazione di proprietà va detto chiaramente che o la bici è marchiata e registrata in un registro nazionale o la proprietà è al portatore, come recita il nostro Codice Civile in merito alla proprietà dei beni mobili.

AUMENTARE LA PROBABILITÀ DI RECUPERO

Una volta rubata, la bici prende, quasi sempre, la strada verso una diversa città o, in certi casi, verso una diversa nazione.
Se rimane nella stessa città del furto (probabilità bassa, circa 2-3% dei casi) chi la può ritrovare?
Il vecchio proprietario (80% dei casi) che la scorge legata o libera, in qualche angolo della città.
Le Forze di Polizia, a seguito di un sequestro o recupero.
Visto che la maggior parte delle bici rubate cambia città, la probabilità di ritrovarle scende a meno dell'1%.
Cosa si può fare per aumentare la probabilità di recupero?
Occorre poter fare controlli in strada rapidi, principalmente da parte delle Forze di Polizia ma anche da parte di cittadini che intendono collaborare al contrasto del furto delle bici.
In alcuni casi sperimentati dal Registro Italiano Bici, con una verificabilità rapida e con un numero significativo di "controllori" sul campo, la probabilità di recupero può arrivare anche al 40-50% dei casi.


Come realizzare una verificabilità rapida?
Serve un sistema di identificazione quasi immediato.

Sistemi di marchiatura passivi

Il numero di telaio assolve a questo scopo?
Assolutamente no. È complicato da rilevare e può non essere univoco.
E la micro punzonatura?
No. Richiede l'accesso a banche dati online, l'effettuazione di login di identificazione e quindi la digitazione di codici e quant'altro. Servono normalmente anche più di 10 minuti a bici. Tempo che nessuno, poliziotto o meno può investire solo per stabilire se una bici è rubata o meno. E se è punzonato il codice fiscale?
Ancora peggio. É vero, basta consultare il codice fiscale sulla bici e quello del conduttore della bici per una verifica. Ma il codice fiscale è coperto da un adesivo che nessun poliziotto è autorizzato a staccare! Inoltre il conduttore della bici può dire di averla presa a prestito dal proprietario. E come si contatta sul momento il proprietario? Si ritorna alla complicazione della banca dati online!
E la marchiatura con l'adesivo BiciSicura standard?
Migliora sicuramente la situazione riducendo i tempi di verifica rispetto alla micro punzonatura e ad altri sistemi. I minuti per il controllo possono scendere a 3-4, ma possono risultare ancora troppi per controlli esaustivi.

La conclusione è che con sistemi di marchiatura di "tipo passivo", quelli visti in precedenza, che richiedono verifiche visuali e quindi accessi a sistemi e data base online, i tempi si allungano.
Non solo ma aumentano anche le probabilità di errore.
Leggere dei numeri, quasi sempre lunghi e composti da lettere e cifre, sul telaio di una bici e poi riportarli esattamente in un campo di una app di uno smartphone può portare ad una percentuale di errore del 35-40%.

Sistemi di marchiatura attivi

Il sistema attivo, è per definizione, un sistema che consente un controllo automatico e quindi rapidissimo e con una percentuale di errore sotto l'1%.
Il problema del Qr-code
Già nel 2011, il Registro Italiano Bici aveva pensato all'utilizzo del QR-code all'interno della marchiatura sulla bici, in modo che sarebbe bastato leggerlo con un lettore, gratuito e scaricabile su Smartphone, per avere la scheda della bici disponibile.
Ben presto però gli esperti del Registro Italiano Bici hanno verificato che il codice QR-Code funziona bene solo se apposto su superfici completamente piane. Ma per la bici, composta da tubi, diventa inapplicabile. Per un approfondimento vedi i seguenti studi e articoli: Utilizzo del QR code sulle biciclette, QR code on curved surfaces, CR correction on curved surfaces.
Per tali gravi limitazioni, il Registro Italiano Bici ha rinunciato all'utilizzo del QR-Code, proprio per non creare false aspettative negli utenti. Purtroppo alcuni operatori hanno voluto perseguire, forse ingenuamente, la strada del QR-Code come sistema di marchiatura delle bici generando nel mercato confusione e delusione nei pochi, fortunatamente, che l'hanno adottato.

Il C-Code

Tuttavia, il Registro Italiano Bici, credendo fermamente nella marchiatura attiva, ha continuato a studiare i codici bidimensionali, arrivando a fine 2018 al codice bidimensionale denominato C-Code che supera il problema della curvatura.
Tale C-Code, basato su di brevetto internazionale è stato adottato dal Registro Italiano Bici che, dopo numerosissimi test interni con esito positivo, ne ha acquisito i diritti esclusivi di utilizzo per l'Europa.
Il segreto del C-Code è che contiene, a differenza del QR-Code, una ridondanza di informazioni che permettono una specie di auto-correzione laddove la curvatura lo renda illeggibile.

BICISICURA C-CODE

È così che il Registro Italiano Bici ha progettato e ingegnerizzato il nuovo sistema di marchiatura attiva, denominato BiciSicura C-Code, unico ed esclusivo nel suo genere, che permette di visualizzare la scheda bici presente nel Registro Italiano Bici con un semplice scatto fotografico e con tempi di verifica di proprietà della bici dell'ordine dei 2 secondi.
Un vera rivoluzione nel settore dei sistemi di marchiatura delle bici a fini del loro riconoscimento e recupero in caso di furto.
Il prodotto sarà presto disponibile a catalogo del Registro Italiano Bici.

BICISICURA C-CODE aumenta la deterrenza con il BIKEWATCHING

Un maggiore aiuto alle Forze di Polizia e ai "cittadini volenterosi" che vogliano combattere il furto delle bici, proviene dal servizio di BikeWatching del Registro Italiano Bici.
Tutti coloro che si registrano a questo servizio col numero di telefono del proprio smartphone, ovvero agenti di Polizia e cittadini, non appena viene rubata una bici, ricevono sul loro smartphone la scheda completa della bici, inclusa foto e tutte le caratteristiche.
Come ampiamente dimostrato, la scheda della bici rubata, aiuta ad mirare i controlli su bici sospette, anziché sulla totalità delle bici, aumentando così la probabilità di individuare quelle rubate e quindi recuperarle. Inoltre, fatto importante, permette di perseguire più intensamente i malviventi o i possessori abusivi durante i controlli su strada.
E questo, per quanto abbiamo già evidenziato in precedenza, aumenta il rischio per il ladro di farsi "beccare", non solo durante il furto, ma anche dopo.
Con BiciSicura C-Code si apre quindi una nuova era nel contrasto dei furti delle bici, alzando l'asticella per il ladro a livelli finora impensabili.

 
QR-code non va sulle bici | La tecnica del doppio antifurto | Il numero di telaio serve?

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