Piste ciclabili e furti di bici.

Anche l'aquila, con una sola ala, per quanto maestosa, non riesce a volare. (04-02-2024)

Sommario (Abstract)

Le amministrazioni comunali che investono nello sviluppo di piste ciclabili sicure sono senz'altro da ammirare. Risulta a tal proposito molto incentivante anche la classifica tenuta da Fiab delle città ciclabili (Rif. 1), che, secondo parametri specifici, valuta le città assegnando loro un certo numero di bandiere o "bike smile".
Tuttavia, notiamo una vistosa mancanza: nei parametri presi in considerazione da Fiab manca quello relativo agli interventi messi in atto per contrastare il furto delle bici. E questa è una lacuna decisamente grave, come verrà meglio sviluppato nell'articolo.

Infatti, sempre più numerose sono le lamentele dei ciclisti che preferiscono lasciare la bici nel garage piuttosto rischiare il furto della propria bici per percorrere delle comode piste ciclabili, come evidenziato anche da numerose ricerche sull'argomento (Rif. 4).

Il furto della bici, fenomeno in crescita esponenziale e ormai pressoché depenalizzato (Rif. 10), sembra pressoché ignorato anche dalle amministrazioni comunali più sensibili allo sviluppo della ciclabilità.

Forse per rassegnazione, per mancanza di conoscenza del fenomeno, per alcune sperimentazioni fallite (Rif. 11)?
Di sicuro, la scarsa conoscenza di soluzioni ampiamente sperimentate, sicure e attivabili anche rapidamente ma in modo organico, sta bloccando l'uso della bici in città che, pertanto, non decolla come meriterebbe.

Facciamo volare l'aquila!

  • aquila che non vola

Lodevole lo sforzo di aumentare le piste ciclabili ma la ciclabilità non decolla

L'aumento dei chilometri di piste ciclabili da parte delle Amministrazioni comunali è sicuramente prioritario come intervento per promuovere l'uso della bici. É pure superfluo aggiungere che tali piste ciclabili devono essere progettate adeguatamente, altrimenti il rischio di incidenti aumenta notevolmente (Rif. 6, 7, 8, 9).

L'iniziativa di Fiab "Comuni ciclabili" (Rif. 1), che assegna le bandiere o "bike smile" alle città più virtuose è sicuramente lodevole, anche se tra i parametri di valutazione adottati da Fiab, purtroppo, ne manca uno fondamentale ovvero la qualità degli strumenti messi in atto per contrastare il furto delle bici.

Non è per niente strano che le città col più alto numero di bandiere o bike smile siano quasi sempre quelle con il più alto tasso di furti e, in molti casi, anche di incidenti a ciclisti e pedoni (Rif. 2, 3, 5, 8).
È chiaro che più piste ciclabili ci sono e più la gente è incentivata ad usare la bici. Ma la sicurezza dei percorsi (non facile da affrontare) e la paura di farsi rubare la bici (molto più risolvibile) sono tenute nella giusta considerazione?
Un recente studio assicurativo francese (Rif. 4), evidenzia che quando un cittadino assicura la bici contro il furto raddoppia il numero di chilometri percorsi con la bici rispetto a quando non era assicurata.

Non vogliamo qui affermare che la ciclabilità si promuove assicurando le bici contro il furto, ma semplicemente mettere l'accento sulla paura del furto come fattore di inibizione.

Pertanto, superare la paura del furto risulta essere una leva fondamentale e facilmente ed economicamente percorribile per aumentare l'utilizzo della bici in città, con tutte le ricadute positive che questo comporta.

Perché allora la stragrande maggioranza delle amministrazioni comunali che puntano al maggior numero di bandiere Fiab non fa nulla, o quasi, in merito al contrasto del furto delle bici?
Combattere i furti di bici è una questione abbastanza complessa che diviene semplice e anche economica solo se si adotta il giusto approccio. Non bastano dichiarazioni ed annunci. Non si tratta di proporre semplici palliativi o formule sbrigative, come avvenuto in alcuni casi, ma occorre affrontare la problematica con strumenti adeguati, sia tecnici (protezione passiva e attiva della bici, applicazioni di monitoraggio e controllo del fenomeno e del territorio) che organizzativi (eventi, formazione, informazione, coordinamento, guida e orientamento), puntando sulla collaborazione di tutti gli attori in gioco, quali amministrazione comunale, forze di polizia, cittadini, reti di vendita e di riparatori, associazioni e media, in un processo continuo, costante e soprattutto consolidato che è sì tecnico-organizzativo ma anche e soprattutto di natura culturale.

Il Registro Italiano Bici con professionalità e caparbietà, in quasi un ventennio, ha maturato una conoscenza e un'esperienza del fenomeno dei furti di bici che ha uguali solo fuori dall'Italia.
Siamo convinti che se l'obiettivo è quello di vedere sempre più bici circolare in città, non ci si potrà più accontentare dei, seppur importanti, "bike smile".

E così, forse, riusciremo a far volare l'aquila della ciclabilità.

Approfondimenti e Riferimenti consigliati

Nota: Gli articoli qui riportati rappresentano solo degli esempi di città che, benché ammirevoli per lo sforzo fatto di aumentare le piste ciclabili, "hanno fatto le pentole ma non i coperchi", come dice un vecchio proverbio. Tante altre città, qui non citate per dovere di brevità, hanno comunque ripercorso la medesima strada.

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