Contrastare il furto delle bici con interventi isolati.
Perché non conviene.
22 Settembre 2016
In Italia, da qualche anno, stiamo assistendo ad
alcuni
sfortunati tentativi di amministrazioni pubbliche di contrastare i furti
delle bici con interventi isolati, non integrati né coordinati in un
piano di azione globale.
Gli esiti, purtroppo, sono alquanto deludenti.
Il motivo principale, usando una metafora, è che per prendere un pesce serve non solo l'amo, ma anche l'esca, il filo e la canna.
Accenneremo qui solo ad uno di questi casi sfortunati a titolo esemplificativo.
Come abbiamo
più volte ribadito, il furto delle bici si contrasta solo
attraverso un approccio integrato e coordinato di interventi su vari livelli.
Il BiciSicura Competence Center individua nel BSP - BiciSicura Plan, nove livelli di intervento che, se gestiti e coordinati con risorse non improvvisate, possono portare a risultati decisivi
nella lotta al furto delle bici.
Otto anni senza risultati!
Come si può vedere nella foto sopra riportata, un'amministrazione locale del Nord Italia era
partita in pompa magna nel 2008 pensando di risolvere il problema dei furti con la punzonatura delle bici.
Sempre nella foto, in basso a
destra si può notare come dopo circa otto anni, nel 2016, non avendo inciso minimamente sul problema dei furti, si "tenta" un altro intervento
con le rastrelliere blocca telaio.
E fin qui si potrebbe obiettare: non c'erano i soldi e quindi prima un intervento e poi l'altro.
Ma come
si sa, il tempo condiziona fortemente il successo di molte iniziative.
Aver creato forti aspettative otto anni fa che poi sono andate deluse (non tanto per colpa dell'iniziativa in
sé, ma perché affrontata come unico intervento senza un piano coordinato e integrato di azioni), ha sicuramente
generato nei cittadini una certa sfiducia verso nuovi interventi.
Punzonare le bici per identificarle é sicuramente un buon sistema (anche se
obsoleto e con forti criticità), ma avrebbe dovuto essere accompagnato da
altri interventi da effettuarsi in contemporanea.
Ecco solo alcuni esempi che dimostrano la totale inefficacia di azioni isolate e scoordinate.
Punzonare le bici senza avere un registro nazionale, significa che il ladro ruba
le bici nella città X e le piazza nella città Y. Il ladro è disincentivato a rubare una bici non solo se è identificabile ma anche se
il lavoro da fare con i noti attrezzi da scasso si prospetta lungo e laborioso. Quindi
serve un buon antifurto. Ma non finisce qui. Se il buon antifurto lo uso per bloccare la ruota
perché la rastrelliera portabici è
inadeguata, il ladro lascerà la ruota e si porterà via il resto. Quindi servono rastrelliere che consentano di bloccare
il telaio della bici. Ma se blocco a queste rastrelliere idonee la bici con
un lucchetto da qualche Euro (serpentine,
fili gommati, catene economiche, ecc), il ladro si porterà via la bici in pochi secondi comunque. Ma non è finita qui ancora. Se l'amministrazione non si attiva per
contrastare il mercato nero delle bici, il ladro
troverà il modo di rubare sempre più bici perché il mercato le richiede. E così pure se non si
sensibilizza il ciclista a non comprare bici usate di dubbia provenienza, ancora una volta si alimenta il mercato delle bici rubate.
Ci fermiamo qui per non tediare, ma
la
lista di interventi potrebbe continuare.
Ma se non ci sono i soldi per attivare tutte queste iniziative assieme cosa si fa?
Si cerca di spendere bene i
ridotti budget che le amministrazioni pubbliche hanno a disposizione.
Come?
Scegliendo interventi basati su soluzioni economiche ma efficaci ed intervenendo
prioritariamente sui fattori maggiormente critici per il successo
finale.
Le forze dell'ordine e le polizie locali dovrebbero poter consultare anche una mappa
dei furti
(Mappe dei furti in Italia - Registro Italiano Bici) per poter meglio sorvegliare le zone calde.
É chiaro che se solo per la punzonatura devo
sborsare, tra investimenti e costi di gestione, oltre 20-30 mila euro all'anno per marchiare solo qualche centinaio di bici,
significa partire col
piede sbagliato.
La marchiatura con sistemi tipo BiciSicura, oltre a non avere costi d'impianto e
di gestione, presenta solo un costo certo ( 5-10 Euro) per bici, spesso pagati
addirittura dallo stesso ciclista o dal negoziante che vende la bici nuova. Quindi alla pubblica
amministrazione possono avanzare così i soldi per l'installazione di rastrelliere e
quant'altro serve.
Possono avanzare soldi anche per le necessarie azioni informative e di coinvolgimento dei ciclisti, dei negozianti, delle associazioni, delle forze dell'ordine e delle polizie locali.
Ma sia chiaro.
Un progetto che si pone obiettivi di efficacia nel contrasto al furto delle bici deve essere portato avanti da esperti del settore,
possibilmente con numerose realizzazioni di successo alle spalle. Non va certo
affidato al fabbro della zona o a chi vende punzonatrici per lamiere.
Il BiciSicura Competence Center, forte dell'esperienza maturata in oltre
50 importanti città
italiane, ha messo a punto ed è in grado di supportare un programma di
interventi, denominato BSP - Bici Sicura Plan,
per il contrasto dei furti delle bici che, pur col vincolo di minimizzare i costi operativi, è in grado di garantire
buoni risultati.
L'amministrazione pubblica che fosse interessata, può richiedere
senza impegno la brochure di presentazione del BSP.
Richiedi presentazione BSP |
BSCC