Le nuove tecnologie applicate al furto delle biciclette
15 Febbraio 2016
Con la diffusione delle nuove tecnologie della comunicazione in ampie fasce della popolazione, fatto di per sè positivo, è partita la corsa al toto "targhe e registri elettronici per fermare i ladri".
Una corsa che é quasi divenuta sport nazionale.
Non passa giorno senza che amministratori pubblici, politici, parlamentari, responsabili di aziende municipalizzate e di aziende in cerca di nuovi business, startup
di giovani in cerca di un'occupazione, negozianti evoluti e studenti creativi, trovino la "soluzione antiladro finalmente vincente".
Va tutto bene e serve anche a tener vivo il nostro Paese.
Ben presto, però, tutte, o quasi, queste iniziative si smorzano, in silenzio, dopo i primi roboanti annunci stampa.
Il motivo non è così ignoto. Chi si occupa di tecnologia in maniera professionale lo sa bene!
Le tecnologie di per sé sono tutte buone, ma rimangono dei mezzi e non dei fini. I fini sono le soluzioni che funzionano e che hanno un costo che l'utente é disposto a pagare.
Per fare ciò, occorre prima di tutto valutare attentamente il campo d'applicazione della tecnologia e quindi valutare, programmare e far seguire i necessari processi di cambiamento organizzativo
e culturale, che, spesso, hanno costi di 10-20-100 volte superiori a quelli delle tecnologie adottate.
Nuove tencologie e bicicletta: l'agitazione continua...