Le nuove tecnologie applicate al furto delle biciclette

15 Febbraio 2016
Con la diffusione delle nuove tecnologie della comunicazione in ampie fasce della popolazione, fatto di per sè positivo, è partita la corsa al toto "targhe e registri elettronici per fermare i ladri". Una corsa che é quasi divenuta sport nazionale.
Non passa giorno senza che amministratori pubblici, politici, parlamentari, responsabili di aziende municipalizzate e di aziende in cerca di nuovi business, startup di giovani in cerca di un'occupazione, negozianti evoluti e studenti creativi, trovino la "soluzione antiladro finalmente vincente".
Va tutto bene e serve anche a tener vivo il nostro Paese.
Ben presto, però, tutte, o quasi, queste iniziative si smorzano, in silenzio, dopo i primi roboanti annunci stampa. Il motivo non è così ignoto. Chi si occupa di tecnologia in maniera professionale lo sa bene!
Le tecnologie di per sé sono tutte buone, ma rimangono dei mezzi e non dei fini. I fini sono le soluzioni che funzionano e che hanno un costo che l'utente é disposto a pagare.
Per fare ciò, occorre prima di tutto valutare attentamente il campo d'applicazione della tecnologia e quindi valutare, programmare e far seguire i necessari processi di cambiamento organizzativo e culturale, che, spesso, hanno costi di 10-20-100 volte superiori a quelli delle tecnologie adottate.

Nuove tencologie e bicicletta: l'agitazione continua...

Il sistema EasyTag-BiciSicura, adottato dal Registro Italiano Bici effettuata fin dal 2006 e condiviso da oltre 50 importanti città italiane, per marchiare e identificare le bici per mezzo di uno stick numerato univocamente con particolari caratteristiche di resistenza ed indelebilità, possedeva e possiede ancora quelle caratteristiche che lo fanno il sistema di marchiatura leader a livello mondiale, con oltre 40 milioni di bici marchiate.
Tale sistema, lungi dall'essere un sistema di marchiatura "infallibile", si è però diffuso massivamente perché realizza il giusto mix di semplicità applicativa, resistenza, indelebilità, efficacia e prezzo contenuto.
Dal allora ad oggi si sono affermate molte nuove tecnologie, utilizzate, soprattutto recentemente, in alcuni esperimenti di contrasto del furto di bici. Purtroppo, con risultati non proprio entusiasmanti e con nessuna sorpresa da parte nostra che studiamo queste tecnologie all'interno di un network internazionale.
Ciò non di meno, non si fermano gli sforzi e gli annunci per "sfondare" col gadget tecnologico di ultima generazione, usando comunicati stampa spesso sensazionalistici (l'elenco è sterminato come pure le domande su che fine abbiano fatto a distanza di qualche mese).
Premettiamo che, da sempre, noi siamo strenui sostenitori delle nuove tecnologie, che del resto utilizziamo massivamente.
Ma occorre distinguere per quali compiti funzionano e per quali NON FUNZIONANO. Come abbiamo avuto modo di dire più volte, sarebbe bello risolvere il problema dei furti soltanto con l'adozione dei social media e delle nuove tecnologie di comunicazione. Ma la realtà (purtroppo) è un'altra.
Premesso anche che ciascuno è libero di fare i test e le sperimentazioni che vuole, esistono però, per ciascuna tecnologia applicata al furto della bici, dei limiti e delle criticità che è bene conoscere per evitare ogni volta di scoprire che l'acqua bollente scotta.
I limiti, spesso, non sono tanto delle tecnologie utilizzate ma dell'organizzazione e della cultura che occorre far accompagnare alle stesse per essere efficaci.
La tecnologia, troppo spesso lasciata da sola, fallisce miseramente.

Proprio per chiarire ai nostri lettori quali siano i limiti di questi approcci, stiamo predisponendo uno Studio che metterà a nudo i vantaggi e le criticità evidenziati dalle nuove tecnologie di comunicazione applicate al contrasto del furto delle bici.
In particolare, saranno prese in esame le seguenti tecnologie:
  1. RFID (Dispositivi che trasmettono segnali in radio frequenza. Si tratta della tecnologia più gettonata del momento)
  2. NFC (Analogo a RFID, ma in bassa frequenza e bidirezionale)
  3. GPS/GSM (La utilizzano i navigatori satellitari sulle automobili e ora é a bordo di tutti gli smartphone)
  4. QR code (Memorizza informazioni in un codice tipo quello a barre ma bidimensionale. Si legge facilmente con gli smartphone)
  5. Bluetooth (Comunicazione bidirezionale a corto raggio. É disponibile su tutti i telefoni cellulari e smartphone)
  6. Social media (Facebook, Twitter, Instagram, solo per fare alcuni nomi)
Lo Studio risponderà anche a domande quali:
  • Dove quella particolare tecnologia funziona applicata alla bici e perché (alcune di queste tecnologie noi le utilizziamo da anni con successo).
  • Dove non funziona per limiti intrinseci della tecnologia utilizzata e/o per l'inadeguatezza di altre componenti, sempre trascurate, quali l'organizzazione , la cultura degli utenti e delle Amministrazioni, gli investimenti necessari ed i costi a carico degli utenti stessi.
  • Come mai nessuna grande organizzazione nazionale e d internazionale, che opera nei settori degli antifurto e della sicurezza delle bici, pur avendo a disposizione importanti budget da dedicare alla ricerca e sviluppo, non si è ancora "lanciata" a cavalcare alcune di queste nuove tecnologie?
  • Perché, analizzando chi si sta buttando in questo settore, si scopre che si tratta spesso di costituende startup alla ricerca di fondi di finanziamento, per lo più tramite Crowdfunding o, ancora, di società di tecnologia alla disperata ricerca di nuovi business per far quadrare i bilanci?
Lo Studio cercherà di rispondere a queste domande sulla base, riteniamo, di un'importante esperienza e conoscenza acquisite dal BiciSicura Competence Center sia nell'ambito delle nuove tecnologie che del fenomeno dei furti di bici, in un quadro di collaborazioni internazionali.

Ci piacerebbe anche attivare con chi di voi é interessato una profiqua interazione sull'argomento che noi cercheremo di sviluppare con la massima trasparenza e serietà, fin qui sempre dimostrate.
Proprio per cominciare questo percorso insieme, se avete notizie di prima mano di sperimentazioni in atto in Italia ma anche all'estero e siete in grado di corredarle con un minimo di approfondimento tecnico ovvero se credete che sia già disponibile la tecnologia "Silver Bullet" (soluzione semplice e facile per un problema complesso) scriveteci e noi vi diremo cosa ne pensiamo. Sarete anche i primi a ricevere lo Studio non appena sarà terminato.

Invia al BiciSicura Competence Center le tue osservazioni o segnalaci sperimentazioni che conosci per avere un nostro parere

Le tue osservazioni sono state inviate. Ti comunicheremo entro 4-5 giorni il nostro parere. Grazie per il contatto.
 

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