Il Ciclo Registro di Ancma

"...la più grande offensiva della storia ai ladri di biciclette" o una goccia nell'oceano?
Tutta la verità dietro l'annuncio. (18/01/2019)

Sommario (Abstract)

L'articolo analizza la portata del recente annuncio sulla creazione del Ciclo Registro da parte di ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori), sulla base dell'esperienza ultradecennale del Registro Italiano Bici.
Il progetto di un nuovo registro delle bici che registra il numero di telaio, oltre a non essere il primo in Italia, non fa i conti con le pesanti limitazioni riguardanti l'identificazione certa della bici attraverso il solo numero di telaio, emerse nelle esperienze passate sia in Italia che all'estero. Ovviamente tale peccato originale si ripercuote negativamente su tutte le promesse enunciate nel comunicato stampa che l'articolo valuta e soppesa, una per una, entrando nel merito e portando fatti ed esperienze a supporto.
In sintesi, il Ciclo Registro sembra rappresentare più l'ennesimo tentativo di provare ad arginare il fenomeno dei furti di bici attraverso una soluzione semplice, gratuita perchè basata solo su potenzialità informatiche, e che soddisfa interessi ben precisi e identificati, più che sull'attivazione di un ciclo virtuoso di collaborazioni tra Amministrazioni comunali, cittadini, Forze di Polizia, associazioni, operatori commerciali, e dove "tutti" hanno interesse a collaborare, avendo anche in dotazione gli strumenti idonei a rendere incisiva l'azione di verifica, controllo e gestione del fenomeno stesso (es., marchiatura attiva della bici, gestione denunce e segnalazione dei furti, mappe dei furti, gestione del magazzino bici recuperate, sezione registro comunale, ecc.).
Modello su cui da oltre dieci anni punta il Registro Italiano Bici con importanti risultati.
Tuttavia, va anche detto che, come affermato da ANCMA stessa, il Ciclo Registro non si pone, per le sue limitate funzionalità, come alternativa al Registro Italiano Bici, ma come tentativo di aggregare una prima informazione sulle bici contenuta nei vari registri web esistenti oggi in Italia.
Buona lettura.
 

È di questi giorni l'annuncio della futura istituzione di un registro dei telai delle biciclette, dato in occasione del convegno BikeAcademy di Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Cicli Motocicli e Accessori). Un convegno che da alcuni anni vede la partecipazione di un certo numero di negozianti di bici intrattenuti sulle migliori tecniche commerciali per vendere più biciclette.
In un'epoca dove chi fa la voce più grossa ha maggiori probbabilità di essere ascoltato e dove tra annunci trionfalistici e fake-news facciamo sempre più fatica ad orientarci, vorremmo portare il nostro contributo di esperienza per meglio analizzare la portata di tale annuncio e per meglio comprendere cosa ci sta dietro e i perché.
A tale scopo abbiamo analizzato il comunicato stampa di ANCMA, valutando e documentando le varie affermazioni e promesse in esso contenute.

PROMESSA N. 1
"...la più grande offensiva della storia ai ladri di biciclette."
In Italia esiste dal 2006 il Registro Italiano Bici, il più grande registro delle bici italiano, consultato regolarmente dalle Forze di Polizia.
Da oltre 10 anni tutti i costruttori di bici gestiscono in proprio un registro online dove chi acquista un bici nuova può iscrivere il numero id telaio della propria bici sul sito del costruttore.
Esistono diversi siti e pagine Facebook nelle varie città italiane dove chi subisce il furto della bici può segnalarne il furto nella speranza di ritrovarla.
E nonostante tutto questo, i furti di bici sono sempre un fenomeno assai diffuso.
Pertanto possiamo dire e confermare che, alla luce delle esperienze di quest'ultimo decennio, la registrazione del numero di telaio della bici non riduce concretamente la probabilità di furto della bici. Caso mai aumenta la probabilità di ritrovarla. A tal proposito consigliamo di consultare il video "La registrazione del solo numero di telaio non contrasta realmente il furto della bici":

PROMESSA N. 2
"...prevede la registrazione dei telai on line, la TRACCIABILITÀ e l'AGGREGAZIONE di tutte le realtà web esistenti in un unico portale gratuito per tutelare comparto e consumatori."
TRACCIABILITÀ.
La tracciabilità è una cosa seria. Significa identificare un oggetto come unico ed originale. E sappiamo bene che il numero di telaio non è nato per questo fine. Lo scopo per cui il produttore marchia col numero di telaio è essenzialmente quello di dare una numerazione al telaio e non alla bici per identificarne, spesso il lotto di produzione. Per questo motivo, il numero di telaio non è normalmente reputato sufficiente dal giudice per identificare una specifica bici, potendo esistere più bici identiche con lo stesso numero.
Quindi parliamo di una tracciabilità assai limitata.
AGGREGAZIONE.
Aggregare le iniziative di registro bici esistenti in Italia è un'impresa ardua. Innanzitutto perché non si vedono vantaggi per i registri aggregati e poi perchè nel "paese dei campanili", dove non siamo ancora riusciti ad aggregare le anagrafi delle varie città in una sola anagrafe nazionale, il termine aggregazione viene visto con sospetto o paura.
Anche il Registro Italiano Bici è stato contattato recentemente dal costituendo Ciclo Registro con la proposta di far confluire i suoi dati, parliamo di oltre 600.000 utenti e delle relative bici possedute, nel Ciclo Registro stesso. Tuttavia, al momento, mancando la piena garanzia in merito alla riservatezza dei dati sensibili degli utenti, il Registro Italiano Bici ha ritenuto di prendersi una pausa di riflessione e valutare i futuri sviluppi dell'iniziativa.
In merito agli altri registri online, 4 o 5 e tutti locali e posseduti e gestiti da amministrazioni pubbliche, sorge forte il dubbio che vogliano far confluire i loro data base di utenti/cittadini, rinunciando alla clausola di riservatezza sui dati degli stessi, col rischio di far inondare le loro caselle di posta con spot pubblicitari di biciclette e accessori vari.
Per quanto riguarda i registri dei vari produttori di bici, l'aggregazione sembra molto lontana, visto anche che il contesto fortemente competitivo in cui operano ne sconsiglierebbe l'attivazione.
Riguardo invece alle pagine Facebook di segnalazione dei furti, non detengono un data base di nominativi e pertanto l'aggregazione risulta tecnicamente impossibile.
Pertanto, di che aggregazione stiamo parlando?

PROMESSA N: 3
"...L’iniziativa di Confindustria ANCMA, promossa anche in sede parlamentare nell’ambito della RIFORMA DEL CODICE DELLA STRADA…"
RIFORMA DEL CODICE DELLA STRADA
Aziende, associazioni pubbliche e private, ed in alcuni casi anche la politica, nel corso degli ultimi anni, hanno cercato di promuovere un registro bici governativo, ma il suo costo di gestione iperbolico (si parla di oltre 100 milioni di euro all'anno; vedi anche lo "Studio sulle proposte della politica" ha fatto desistere anche i più ottimisti. Va considerato anche che, alla data, nessun paese al mondo ha un registro bici governativo!
E' proprio per queste premesse che la nuova riforma del codice della strada inserita nel DDL del 14 Novembre 2017 non parla nella maniera più assoluta di registro bici governativo o aggregatore.
Del resto, anche recenti commenti sulla stampa (Ciclo Registro non risolutivo, Non basta la registrazione del telaio) ribadiscono lo scarso impatto sui furti di bici del Ciclo Registro.
Pertanto l'iniziativa di Ancma di registro aggregatore, per ora, rimane nulla più che una delle numerose "iniziative aziendali private", seppur in un contesto istituzionale, qual è ANCMA, che mirano a contrastare il fenomeno dei furti di bici ignorando la complessità del fenomeno..

PROMESSA N. 4
"...soluzione del problema che permetterà alle FORZE DELL’ORDINE DI INDIVIDUARE IMMEDIATAMENTE SE UNA BICICLETTA RISULTA RUBATA E CHI È IL SUO LEGITTIMO PROPRIETARIO".
Controllo da parte delle Forze di Polizia.
Credete proprio che una pattuglia che ferma un sospetto in bici, vada alla ricerca del numero di telaio, già poco leggibile di giorno con la luce del sole, figuriamoci di notte, e che una volta e se individuato, si metta ad interrogare la banca dati Ciclo Registro (come? Va sul sito web? Ci sarà un App? La pattuglia avrà scaricato l'App?...), effettui la login con i codici personali (li avrà? Chi glieli ha dati? Dove? Come? Quando?...) per scoprire chi è il proprietario della bici in questione e magari rilevare che con quel numero di telaio vi è un centinaio di bici?
In strada, dove si combattono realmente i furti delle bici, il solo numero di telaio non consente controlli né rapidi né esaustivi. Tuttalpiù, il controllo potrà avvenire su bici sequestrate e ricoverate nel magazzino oggetti rinvenuti. Anche se l'esperienza ci dice che anche questo controllo non verrà quasi mai effettuato dalle Forze di Polizia, in perenne sotto organico, che si limiteranno a pubblicare le foto delle bici recuperate sulla pagina della cronaca di qualche quotidiano online locale.
Per permettere alle Forze di Polizia effettivi controlli serve ben altro che il numero di telaio!

PROMESSA N. 5
"...questo progetto apre definitivamente la strada all’OFFERTA DA PARTE DELLE COMPAGNIE ASSICURATIVE DI PRODOTTI E COPERTURE SPECIFICHE PER I CICLISTI, AL MOMENTO INESISTENTI".
Già da alcuni anni esistono coperture assicurative contro il furto delle bici in Italia. Il primo a proporle è stato il Registro Italiano Bici nel periodo 2007-2011. Da alcuni anni è possibile in Italia assicurare la bici contro il furto accedendo ai siti di assicurazioni online.
Il problema, caso mai, è il premio pagato che normalmente è così alto che pochi attivano la polizza. È alto perché i furti di bici sono troppo frequenti e quindi per coprire gli indennizzi, la compagnia aumenta il premio da pagare. Oltretutto, introducendo stringenti vincoli e condizioni da rispettare e dove il numero di telaio non viene mai menzionato (proprio per la sua scarsa significatività), mentre si richiede la marchiatura univoca della bici e l'utilizzo di antifurto dal livello di sicurezza certificato.
Il furto delle bici è un fenomeno assai diverso dal furto delle automobili e delle motociclette, perché implica, da parte dell'assicuratore, l'ottenimento di un trade/off non facile da realizzare, essendo in presenza di numerose componenti di costo e da monitorare, quali l'acquisto di un antifurto certificato, di costo significativo, l'identificazione certa della bici, la modalità di bloccaggio della bici, la presenza di rastrelliere blocca telaio, il parcheggio della bici di notte e in luoghi particolarmente pericolosi, ecc.
Ecco spiegato dunque perché chi propone assicurazioni sul furto delle bici incntra tante difficoltà da anni in tutti i paese europei. E non certo perché non si registra il numero di telaio!
Dietro a questa promessa, vediamo lo sforzo, giusto e legittimo di ANCMA, di promuovere la vendita di bici di medio e alto valore economico associandola ad una copertura assicurativa contro il furto. Tuttavia ravvediamo due importanti criticità:

  • Basterà la registrazione del solo numero di telaio a garantire le compagnie di assicurazione che i furti si ridurranno drasticamente in modo da convincerle a ridurre drasticamente i premi assicurativi?
  • Il Ciclo Registro rischia di contenere un numero ridotto di bici, quelle di elevato valore, trascurando la massa delle bici usate quotidianamente per andare al lavoro o per muoversi in città, ovvero quelle più esposte al rischio di furto.
    In una recente intervista al portale MOTO.IT il direttore di ANCMA afferma: "Non ha senso registrare una bicicletta di scarso valore (inferiore ai 400 €) perché ha scarso valore registrare un mezzo sul quale non si può poi applicare una polizza contro il furto. Il nostro obiettivo è quello di creare un sistema in cui i negozianti ci guadagnano perché vendono bici più costose e polizze assicurative, il cliente ci guadagna perché può permettersi finalmente di comprare la sua bici e di rendere visibile la proprietà".
    A questo punto, ogni commento ci sembra superfluo...

CONCLUSIONE
L'iniziativa ANCMA, pur nel giusto intento di promuovere il business dei propri associati (produttori di bici e broker assicurativi, NDR) e con il nostro augurio che possa avere comunque successo, ci sembra più orientata a favorire la vendita di bici nuove e delle relative coperture assicurative contro il furto (che potranno arrivare in seguito) nei punti vendita che non a creare "la più grande offensiva della storia ai ladri di biciclette".
Non scorgiamo nulla che giustifichi tale trionfalistica affermazione.. Iniziativa utile senz'altro, ma la riteniamo un tassello in più in un puzzle che necessita di ben altro.
Crediamo che il Registro Italiano Bici, che opera in Italia dal 2006, con il patrocinio di oltre 55 importanti città italiane aderenti e più di 600.000 bici registrate, con risultati significativi nel contrasto dei furti di bici, sia tra le poche iniziative aventi titolo per sostenere tale affermazione. Del resto, mai ha parlato di debellare i furti di bici con interventi semplici e a costo zero per tutti. Anzi, non ha mai perso occasione per evidenziare la complessità del fenomeno dei furti di bici, sottolineando costantemente l'esigenza sia di strumenti evoluti di marchiatura della bici di tipo attivo (vedi il nuovo brevetto BiciSicura C-code) per agevolare i controlli (App per smartphone dotate di rilevazione automatica di codice) da parte delle Forze di Polizia, dei cittadini (servizio BikeWhatching) e della rete commerciale (servizio BUS - Bici Usato Sicuro) che di un'organizzazione fatta di persone che rispondono, via numero verde h24, alle migliaia di richieste inoltrate dai suoi clienti e dalle Forze di Polizia, in uno stretto rapporto di collaborazione.
Un rapporto basato sulla fiducia e reputazione che il Registro Italiano Bici ha saputo costruire e guadagnare in oltre 10 anni di attività al servizio di tutti coloro che intendono proteggersi realmente dal furto della propria bici, al completo riparo da indebite violazioni della privacy, la cui protezione è stata fin dall'inizio uno dei punti di forza del Registro Italiano Bici, anche a prezzo di qualche sacrificio economico (leggi "ricavi da pubblicità = zero").

Le proposte della Politica | Bikeitalia sulle criticità del Ciclo Registro | Il numero di telaio serve?

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